Enrichetta Adelaide di Savoia


Sua madre, Cristina di Francia, intravedeva per lei un matrimonio con il futuro Re Sole,
ma il destino la portò alla corte di Baviera.


 

Adelaide era incantata dal suo Bucintoro, ormeggiato al lago di Starnberg e che diventò famoso in tutta la Germania. I suoi ospiti ebbero così l’opportunità di fare con lei escursioni e feste sul lago nei bei giorni d’estate ma una volta, all’improvviso, scoppiò un furioso temporale che spezzò l’ancora del battello e lei e i suoi compagni furono tratti in salvo con molta difficoltà.

 

Enrichetta Adelaide ebbe in tutto otto figli, di cui solo quattro giunsero all’età adulta: i primi due nati, Maria Anna Cristina (1660-1690) e Massimiliano Emanuele (1662-1726), e gli ultimi due, Giuseppe Clemente Gaetano (1671-1723) e Violante Beatrice (1673-1731).

 

Per soddisfare un desiderio del fratello Carlo Emanuele, Adelaide fece dipingere un ritratto di famiglia di cui così scrive nel 1674: “Il quadro dell’intera famiglia è opera del pittore Pierre Mignard, che per primo dipinse un mio ritratto in maniera soddisfacente. I componenti della famiglia sono ben identificabili e i quattro bambini sono nel frattempo diventati più belli, in modo particolare la piccola Violante Beatrice, della quale si può dire senza alcuna adulazione che è bella come un angelo”.

 

Dopo la nascita nel 1671 del suo ultimo figlio maschio, Giuseppe Clemente Gaetano, Adelaide fece visita con Ferdinando Maria all’arcivescovo di Salisburgo Maximilian Gandolph von Kuenburg, che contraccambiò subito dopo. In questa occasione furono allestite sfarzose feste alla corte di Monaco che terminarono con un grande ricevimento offerto a questo principe della Chiesa e che superarono tutti i precedenti, grazie anche all’inventiva e al talento organizzativo di Adelaide.

 

Basta leggere quanto riportato nel diario del poeta Domenico Ghisberti: “Per fare gli onori di casa, Adelaide chiamò a Monaco un cuoco dalla corte di Torino, il quale preparò i pesci dei laghi bavaresi in maniera sublime e li presentò in una regale scenografia, così come per la selvaggina. La principessa indossò ogni sera un nuovo e sfarzoso abito, sfoggiando i più bei gioielli del tesoro. Gli spettacoli teatrali e i tornei si conclusero con una grande festa a Starnberg dove il Bucintoro di Adelaide suscitò grandissima impressione sull’arcivescovo, che ne avrebbe desiderato uno per se ma le acque di Salisburgo non lo permettevano.”

 

Questi bei giorni di festa furono gli ultimi per Adelaide e Ferdinando Maria perché la notte del 9 aprile 1674, a causa della negligenza di una dama di corte, si sviluppò un violento incendio nella Residenz di Monaco. Sfortunatamente le riserve d’acqua erano al minimo, inoltre il principe elettore si trovava ad Altötting così che la servitù e la corte non avevano la loro guida. Bruciarono le stanze e le opere d’arte della principessa, la quale fu l’unica a mantenere la calma e, incurante del pericolo, riuscì con fatica a portare i suoi quattro figli in salvo, trascinandoli fuori dalle loro camere in fiamme.

 

L’agitazione, il grande sforzo e il freddo di questa notte di aprile furono per Adelaide le cause di una grave malattia. Il suo fedelissimo fratello le inviò immediatamente dei soccorsi, senza presagire che questo sarebbe stato il suo ultimo atto di amore fraterno.

 

L’11 giugno 1675 fu finalmente consacrata la chiesa dei Teatini e soltanto il giorno dopo un grave lutto colpì nuovamente Adelaide in quanto morì a Torino il fratello Carlo Emanuele.

 

Neppure un anno più tardi la nuova chiesa avrebbe accolto nella cripta le spoglie della fautrice della sua costruzione. Il 18 marzo 1676 Enrichetta Adelaide di Savoia, illuminata principessa elettrice di Baviera, tenera sposa e amorevole madre, moriva giovane, non ancora quarantenne.

 

Tre anni dopo, il 26 maggio 1679, la seguì il suo consorte Ferdinando Maria, entrato nella storia della Baviera come “Ferdinand Maria der Friedliebende” (Ferdinando Maria, amante della pace) perchè contrastò le tentazioni espansive del Re Sole Luigi XIV sulla sua Baviera, facendo un’intelligente politica diplomatica per evitare la guerra.

 

* * *

 

Per concludere viene ora considerato il significato che ebbe Adelaide come principessa elettrice di Baviera, senza entrare nel merito della sua figura in politica, che pur appartenendo a Casa Savoia, legata alla Francia, si impegnò a difendere gli interessi del suo nuovo principato.

 

La sua capacità di intervento nelle costruzioni, la sua influenza sulle Arti, il suo mecenatismo per la poesia, il teatro, l’opera e la danza le procurarono grande attenzione e stima. Adelaide non amava soltanto la poesia e la letteratura ma lei stessa componeva dei versi. E’ tuttora conservata, tradotta in tedesco, una sua poesia dedicata a San Gaetano, il fondatore dei Teatini da lei venerato. Si prodigò per avere artisti italiani alla corte di Monaco che portarono il loro talento e creatività, tuttora ammirabili nelle chiese e nei palazzi della città.

 

Oltre al suo grande interesse per le costruzioni, Adelaide amava anche intervenire sugli arredi interni. Ad esempio, per quanto riguarda l’altare maggiore della Theatinerkirche, ordinò al pittore veneto Antonio Zanchi una pala d’altare raffigurante la "Gloria dei Santi Gaetano e Adelaide". Nella parte inferiore il Zanchi dipinse i fondatori della chiesa, Ferdinando Maria e Adelaide, i loro quattro figli, una dama di corte e il loro medico personale, il torinese Simeoni. Malauguratamente questo dipinto è stato distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e sostituito poi da una pala di Caspar de Crayer del 1646 che rappresenta “Maria in trono e i Santi”.

 

Adelaide acquistò una “Deposizione dalla Croce” della scuola del Tintoretto (secondo altare a sinistra) durante la visita a Venezia, così come la “Sacra Famiglia” del bolognese Cignani (quarto altare a destra) . Fece inoltre eseguire dal pittore di corte Antonio Triva un dipinto raffigurante la Beata Margherita di Savoia, posto nel primo altare a sinistra, dove la principessa sostava a pregare davanti al quadro della sua antenata.

 

Il Triva, essendo il pittore di corte, affrescò il soffitto del salone delle feste di Nymphenburg, rappresentando un trionfo di ninfe che diede il nome, su decisione di Adelaide, a questa residenza estiva. Questi affreschi barocchi oggi non esistono più in quanto sostituiti a metà del 1700 da un ciclo mitologico dello Zimmermann e da stucchi del Cuvilliés. Adelaide fece inoltre realizzare da un maestro orafo uno sfarzoso ostensorio per la chiesa dei Teatini che era ornato di perle, diamanti e decorato con smalti preziosi.

 

Con la morte della principessa non si perse in Baviera l’interesse per le arti che lei aveva saputo suscitare, bensì ci fu una nuova spinta che portò alla creazione del rococò bavarese che raggiunge il suo apice con la costruzione del nuovo teatro di corte (1751-1753), oggi Cuvilliés Theater, e di Amalienburg (1734-1739), il padiglione di caccia situato nel parco di Nymphenburg, entrambi realizzati dal Cuvilliés.

 

Adelaide, la principessa di Casa Savoia seduta sul trono del principato di Baviera, sua seconda e amata patria, seppe, nonostante la breve vita, creare a Monaco un periodo di grande splendore per l’arte, la letteratura e la musica e si distinse come una delle più significative sovrane dell’epoca.

 

Dimostrò inoltre di saper mantenere buoni rapporti tra la sua famiglia in Piemonte e la Baviera, anche chiamando a Monaco molti architetti, pittori e scultori italiani, così come testimoniano le parole dell’attuale capo della Casa Wittelsbach, il Duca Franz von Bayern, nella sua lettera di saluto inviata al sito TuttoBaviera e indirizzata a tutti gli italiani che amano questa affascinante regione tedesca.

 

Fabio Zeggio

 


 

Bibliografia

 

Autori vari, Unbekanntes Bayern, Süddeutscher Verlag, 1959
Roswitha von Bary, Henriette Adelaide. Kurfürstin von Bayern, Pustet, 2004
Pubbliche allegrezze. Feste e potere a Torino dal Cinquecento all’Ottocento, Catalogo della mostra, Città di Torino, 2007

 

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