Valle della Mosella, una fantastica scoperta!


Diario di viaggio di Romano Masciulli e Luigi Quinzii - 1° Parte


 

Primo giorno: arrivo a Mainz

 

Partire dall’aeroporto di Pescara rende il viaggio per Francoforte davvero una passeggiata, considerando che l’unico volo della mattinata era il nostro Ryanair, delle ore 13:20, con arrivo a Francoforte - Hahn alle 15:10. Hahn è il paese dove si trova l’aeroporto internazionale in cui operano compagnie low-cost per la zona di Francoforte. Arriviamo puntuali nel primo pomeriggio, ottimo orario, ma non ci dirigiamo verso la città sul Meno, che sarà in realtà meta dell’ultima serata del nostro giro nella Germania sud-occidentale. All’aeroporto ci attende infatti l’auto prenotata dall’Italia tramite Hertz, delle compagnie lì presenti risultata comunque la più conveniente. Prima di infilarci nella vettura, ci infiliamo... nelle maglie e giacche che fino a quel momento erano rimaste in valigia. Il passaggio dai 18° italiani ai 6 o 7 che troviamo appena messo piede fuori dall’aeroporto non è inaspettato, ma comunque, è proprio il caso di dirlo, agghiacciante!

 

Sistematici in macchina, dopo aver acceso il riscaldamento e riacquistata la funzionalità delle dita, partiamo alla volta di Mainz (Magonza), la città sul Reno situata a sud-ovest di Francoforte; passiamo dunque dall’Hessen (Assia) al Rheinland-Pfalz (Renania-Palatinato). Vista la vicinanza, decidiamo di fare una breve sosta a Worms, località che riporta alla memoria ricordi scolastici di numerose diete, tra cui la più celebre quella del 1521, durante la quale l’imperatore Carlo V d’Asburgo bandì Martin Lutero dall’Impero proibendone la diffusione delle dottrine. E’ anche la città dove sono ambientati la maggior parte degli episodi medioevali dei Nibelunghi. Quando arriviamo il sole è già tramontato, e il freddo, diventato più pungente, ci spinge a velocizzare la nostra passeggiata in centro precipitandoci verso un bel locale che troviamo nel corso principale. L’atmosfera è resa particolare dal buio già intenso e dai negozi chiusi per la festività, ma con una particolarità, delle giostre e un piccolo mercatino nella piazza davanti al Duomo. A dire il vero ci sembra già Natale.

 

Dopo aver assaporato la prima fantastica birra tedesca nel locale, riusciamo e gustiamo un tipico panino con ottimo weisswurst (salsiccia bianca) comprato in una delle bancarelle del mercatino. Completiamo la veloce tappa con l’acquisto di un paio di guanti (?!?) e ci dirigiamo alla volta di Mainz. Vista velocemente e praticamente di notte Worms ci è apparsa una città carina, per lo più moderna, senza però quei monumenti e scenari così belli che avremo modo di apprezzare nelle successive tappe del nostro viaggio.

 

Arriviamo a Mainz in serata e raggiungiamo il nostro albergo. La proprietaria ci informa, essendo ora di cena e preoccupati che a volte in Germania gli orari dei ristoranti siano un po’ anticipati rispetto all’Italia, di come a Mainz sia possibile trovare posti dove mangiare anche fino a piuttosto tardi la sera. Segue poi un dettagliato elenco di locali per il dopo cena. Mainz è città universitaria e notiamo come i posti per divertirsi non manchino, si rivela quindi anche una meta adatta per i giovani, oltre che interessante dal punto di vista storico-architettonico. Dirigendoci verso la birreria dove avremmo mangiato, procediamo ad una visita notturna del centro, prima però percorrendo la Kaiserstrasse, un ampio viale alberato, e poi il lungoreno, dal quale sono presenti numerosi accessi al centro storico. Tra i palazzi del lungofiume ammiriamo vicoli e scorci sulla città vecchia molto suggestivi.

 
La città nel suo complesso è un riuscitissimo mix di antico e moderno. Incontriamo numerosi ristoranti di cucina internazionale, ma decidiamo di cenare alla birreria tipica che ci era stata consigliata, l’Eisgrub-Bräu, sulla Weissliliengasse, davvero molto bella, che offre una vasta scelta di deliziosi piatti locali. Da bere optiamo per un vino bianco del Reno, l’Einrich-Ludwig, che a dire la verità non ci convince pienamente. Ci riserviamo per un giudizio definitivo di assaggiare anche i vini della valle della Mosella, l’altra e vicina area vitivinicola tedesca dove saremo il giorno successivo. Comunque un paio di schnaps (distillato paragonabile alla grappa) ci riconciliano pienamente con l’esperienza eno-gastronomica all’Eisgrub, posto assolutamente da consigliare per l’ambiente caratteristico, la qualità del cibo e l’atmosfera festosa che coinvolge gente di tutte le età. Tanti ovviamente i giovani, molti presumibilmente universitari, anche diversi stranieri.

 

Secondo giorno: tour della Mosella con arrivo a Trier

 

Decidiamo di ripercorrere le stesse strade e completare la visita. Vediamo i posti della notte precedente sotto un’altra ottica, le strade con i molti negozi aperti sono piene di gente, la temperatura è salita di qualche grado rispetto ai 5 della notte e c’è un bel sole. L’aspetto della città fonde antico e moderno in un insieme perfettamente riuscito. Non essendoci un vero e proprio corso principale è bello perdersi nell’intrico di vicoli e strade del centro, imbattendosi casualmente in angoli caratteristici per i bei palazzi, le chiese, le case medioevali, interessanti quelle a graticcio disposte su una piazzetta con fontana in Augustinerstrasse. Punto centrale è l’imponente Duomo romanico, seppur arricchito da aggiunte successive in altri stili, con la Gutenbergplatz nelle immediate vicinanze. Ricordiamo che di Magonza era Gutenberg, il noto inventore della stampa a caratteri mobili.

 

Giunge infine il momento di riprendere la nostra strada, abbiamo in programma di arrivare a Koblenz (Coblenza) e da lì scendere lungo la valle della Mosella fino a Trier (Treviri). E’ la giornata centrale, il nostro breve viaggio ruotava tutto attorno alla visita della Moseltal, e in base a questa avevamo scelto le altre destinazioni. Percorriamo dunque velocemente, lungo le ampie e scorrevoli autostrade tedesche, i 100 e poco più chilometri che separano le due località del Rheinland-Pfalz. La nostra veloce tappa a Koblenz prevede di visitare il Deutsches Eck, ovvero il punto di confluenza tra la Mosella ed il Reno. Lasciata l’autostrada viali costeggiati da bei palazzi di fine ‘800 - inizio ‘900 ci conducono verso un fiume che una volta arrivati al Deutsches Eck scopriamo essere il Reno. Da menzionare una nevicata piuttosto intensa in autostrada e pioggia a Koblenz con conseguente acquisto di ombrello.

 

Comunque sarà l’unico giorno di pioggia, il freddo invece ci continuerà ad accompagnare sempre, attenuandosi solo l’ultima notte a Francoforte. Piacevole e particolare il paesaggio nel punto della confluenza dei due fiumi, che forma proprio un triangolo di terra su cui spicca il monumento equestre dedicato all’imperatore Guglielmo I. Sul lungoreno possiamo vedere grandi ed eleganti palazzi e molto verde. Lungo la Mosella, invece, più concentrate le abitazioni di Koblenz, e bellezze storiche come torri e tetti di chiese e campanili che svettano tra gli edifici. La città in questo punto appare particolarmente elegante, tranquilla e ben curata. In seguito ci spostiamo in macchina, percorrendo un breve tratto lungo la Mosella, per poi ripiegare dentro la città e fermarci per pranzo in un ristorante-birreria poco distante.

 

Un locale trovato per caso sulla strada, ma rivelatosi immediatamente molto accogliente. Gli avventori sono numerosi, l’atmosfera abbastanza animata, lo stile tipico. La scelta di piatti di manzo, immancabile maiale, tacchino, salsicce e quant’altro, è abbondante. Optiamo per un piatto misto costituito da diversi tagli di manzo, ottimo. Il vino invece non migliora l’impressione che avevamo avuto a Mainz. Dopo questo lauto pasto è il momento di ripartire, percorriamo comodi raccordi stradali attorno a Koblenz ed un breve tratto di strada a scorrimento veloce, per poi ritrovarci, leggermente più a sud, di nuovo sulla Mosella. E’ possibile arrivare a Trier anche aggirando il fiume e più velocemente, ma il nostro obiettivo è ridiscendere il corso della Mosella lungo la suggestiva strada che lo costeggia. Siamo finalmente nella valle, e già dal primo scorcio del primo paesino adagiato lungo le rive del fiume, ci rendiamo conto dello spettacolo che ci offrirà l’itinerario che abbiamo scelto.
 

La valle della Mosella da Koblenz a Trier è una striscia tortuosa di terra, costeggiata dalla strada in parte lungo entrambi gli argini, in parte lungo un solo argine. Ciò costringe a passare, in alcuni punti, da un lato all’altro del fiume, non facendo altro, però, che arricchire il viaggio di angolazioni e prospettive diverse da ammirare. L’affascinante panorama è costituito dalla Mosella con le sue curve e le sue insenature, punteggiate da tanti paesini con i caratteristici tetti a punta e i campanili aguzzi. Immediatamente dietro le case si ergono le dolci colline che chiudono la valle, per lo più coltivate a vigneti. Tutto l’insieme è quasi fiabesco. La nostra discesa del fiume, avvenendo in novembre, ci offre le suggestioni dei variegati colori autunnali, e il sole che ogni tanto fa capolino tra le colline illumina con dei fasci di luce angoli di paesaggio.

 

Alle nostre latitudini questa meta non è molto conosciuta, ma il fatto che in ogni paesino vediamo numerose strutture di accoglienza e moltissimi ristoranti ci mostra come la zona viva di turismo, oltre che della produzione enologica che chiaramente si lega anche all’aspetto turistico. Sono tanti, infatti, i locali che offrono degustazioni di vini e la possibilità di acquistarli direttamente in loco. I paesi dove ci siamo fermati per una sosta più lunga di quella necessaria a scattare qualche foto sono Cochem, Traben-Trarbach e Bernkastel-Kues. 

 

Cochem è la località più grande della valle, a fronte fiume presenta una serie di ristoranti, negozi turistici e cantine per la degustazione e l’acquisto dei vini. Inoltrandosi alle spalle della serie di palazzi che ospitano tali strutture, ci si ritrova nel fitto intrico di vicoli della parte storica, che conducono alla piccola e raccolta piazza principale con il Rathaus e le case a graticcio. Il tutto sovrastato dalla rocca sulla collinetta alle spalle del borgo. Troviamo le strade di Cochem animate dallo sciamare di numerosi gruppi di turisti, non ci aspettavamo che fosse così visitata, invece da quanto vediamo appare una meta popolare. Tuttavia trovandoci lì anche noi ne capiamo facilmente il motivo, è un affascinante borgo antico immerso in uno scenario incantevole e centro della produzione vitivinicola della regione. Molti provano e acquistano vini e non ci esimiamo dal degustarne un bicchiere anche noi.

 
Quindi proseguiamo e a Traben-Trarbach ammiriamo un altro scenario suggestivo. Si tratta di due paesi che vengono definiti gemelli, in quanto dirimpettai sulle opposte sponde della Mosella, separati da un ponte con una porta monumentale ad un’estremità, ornata da due grandi torri barocche. Su una collina che domina il paesaggio anche qui i resti di un’antica rocca.
 

A Bernkastel-Kues si trova un altro celebre castello. Lo vediamo di sera, illuminato, come un faro sulla collina che si erge a picco alle spalle del paese. Scesa la notte non possiamo più godere degli stupendi paesaggi della Mosella, così procediamo veloci verso Trier. Raggiunto l’albergo Constantin, proprio davanti al Roemerbrucke, il ponte sulla Mosella oggi moderno, ma di origine romana, ci sistemiamo e ci rechiamo di nuovo fuori per cena. Affamati entriamo nel primo ristorante che troviamo, senza neanche leggerne il nome. Dentro scopriamo di trovarci al Käsefalle, non a caso chiamato così, infatti serve solo piatti a base di formaggio!

 

Alla fine del nostro tour della Mosella decidiamo di provare l’ultimo vino della zona. Nuovamente non ci soddisfa, forse i nostri palati italiani, dal punto di vista enologico, sono troppo viziati. Così decidiamo di tornare alla fantastica birra tedesca, a parere nostro una delle migliori del mondo, questa sì che non teme confronti, e difatti non ci ha mai deluso in nessuna occasione. Consumiamo le nostre birre in un locale molto animato, il Coyote. E’ venerdì ed è pieno, tutti giovani.

 

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